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UNO SGUARDO SULLA "CADERNETA DE POUPANÇA",
LA FORMA PIU' POPOLARE D'INVESTIMENTO BRASILIANA
Vantaggi e limiti della c.d. "caderneta de poupança", la più popolare forma d'investimento a basso rischio in Brasile, il cui rendimento supera attualmente il 6%. Le ripercussioni sulla "poupança" delle decisioni della Banca Centrale brasiliana.
di Fabio Moro*
Oggigiorno in Italia il rendimento degli interessi prodotti dai conti bancari è notoriamente basso se non nullo.
Ben diversa è la situazione in Brasile, dove la più conosciuta forma di investimento a basso rischio è la c.d. “caderneta de poupança”.
La “caderneta de poupança”: cos’è? Vantaggi e limiti
La “caderneta” è uno strumento comunissimo offerto a persone sia fisiche che giuridiche da banche e istituzioni finanziarie pubbliche e private brasiliane attraverso conti specifici chiamati “contas poupança”.
Con oltre 40 milioni di “poupadores”, ossia di risparmiatori, la “caderneta de poupança” é l’investimento più popolare del Paese.
La “caderneta” presenta molteplici vantaggi.
Innanzitutto si tratta di un investimento molto semplice: per attivarla è sufficiente richiedere un trasferimento dal proprio conto bancario alla “poupança”, via home banking o cassa automatica oppure recandosi presso la propria agenzia bancaria o anche tramite una semplice telefonata alla medesima.
In secondo luogo si caratterizza per la liquidità giornaliera: cioè l’investitore può prelevare in tutto o in parte quanto investito senza pagare alcuna penalità.
In terzo luogo è esente sia dall’imposta sul reddito (IR) che dalle imposte sulle operazioni finanziarie (IOF) che normalmente gravano su altre tipologie di investimenti.
E’ infine esente da tariffe di gestione da parte delle banche.
Tuttavia presenta anche alcuni aspetti da valutare con cautela, primo fra tutti il c.d. “rischio di credito”, cioè quello legato al possibile fallimento della banca. Tuttavia ove ciò avvenisse, l’investitore sarebbe comunque garantito – grazie ad un apposito fondo di garanzia – sino a un importo di 250.000,00 reais (poco più di 80.000,00 euro alla data attuale). Il rischio quindi esisterebbe solo se l’investimento superasse tale limite e solo in relazione alla parte eccedente.
In secondo luogo se il denaro rimanesse investito per un termine inferiore ai 30 giorni, per legge la “poupança” non produrrebbe alcun rendimento.
In terzo luogo, nonostante agli occhi di un italiano il tasso d’interesse potrebbe apparire alto, la “poupança” non sempre è tra gli investimenti più redditizi tra quelli disponibili in Brasile, anche perché dev’essere rapportato al tasso d’inflazione, ben più alto di quello italiano.
E quanto rende una “caderneta de poupança”?
Al fine di capire la redditività di una “caderneta de poupança”, occorre distinguere tra “poupança antiga” e “nova poupança”.
Attualmente i depositi effettuati sino al 3 maggio 2012, conosciuti come “poupança antiga” ricevono una remunerazione fissa mensile dello 0,5% (6% annuale) accresciuti del TR (tasso d’interesse di riferimento istituito dal governo brasiliano e calcolato giornalmente dalla Banca Centrale).
I depositi successivi al 3 maggio 2012, conosciuti come “nova poupança” presentano invece una remunerazione che varia al variare del c.d. tasso SELIC, stabilito dalla Banca Centrale.
Ma cos’è il tasso SELIC? S’impone qui una digressione di manzoniana memoria. Proviamo dunque a spiegare in modo semplice cos’è il SELIC.
Il tasso SELIC: le sue implicazioni sull’economia brasiliana
Il SELIC – conosciuto anche come tasso base d’interesse dell’economia brasiliana – è un indicatore di riferimento per l’economia brasiliana. Ha lo scopo di definire il tasso d’interesse con cui banche e istituti finanziari brasiliani erogano prestiti e finanziamenti.
Una banca, al momento di definire il tasso d’interesse con cui sarà disposta a concedere un prestito a privati ed imprese, prenderà in considerazione – unitamente ad altri elementi (i costi operativi, il margine di guadagno, il rischio di mancata restituzione del prestito, etc…) – anche e soprattutto il tasso SELIC.
In altri termini il tasso degli interessi che l’investitore riceve per un prestito da una banca brasiliana è proporzionato al SELIC: maggiore il SELIC maggiore il costo del finanziamento.
Chi decide il valore del SELIC è la Banca Centrale brasiliana, che lo definisce ogni 45 giorni.
Il SELIC è dunque uno strumento molto importante utilizzato dalla Banca Centrale per controllare l’economia, almeno sotto tre aspetti:
1) l’inflazione
2) il cambio
3) il consumo.
1) Il SELIC e l’inflazione - Quando il SELIC è alto, l’inflazione tende a diminuire, perché disincentiva il consumo, dato che gli interessi bancari su prestiti e finanziamenti risultano più cari. Diminuendo il consumo – per la legge della domanda e dell’offerta – diminuisce anche l’inflazione.
Viceversa se il SELIC è basso, l’inflazione tende ad aumentare incentivando il consumo e conseguentemente l’inflazione.
L’inflazione brasiliana negli ultimi anni è andata aumentando, arrivando a superare alla data attuale il 6%, considerata abbastanza alta: ciò spiega il parallelo e progressivo aumento del SELIC da parte della Banca Centrale, attualmente posizionato intorno all’11%.
2) Il SELIC e il cambio - Quando il SELIC è molto alto, il valore delle valute estere (in particolare il dollaro) tende a diminuire nel Paese, in quanto molti investitori stranieri sono stimolati a effettuare investimenti in Brasile, attirati dagli alti interessi.
Entrando e circolando più dollari nell’economia brasiliana, questa moneta diminuisce di valore, mentre il real guadagna forza.
3) Il SELIC e il consumo - Dato che il SELIC rincara i finanziamenti e aumenta gli interessi nelle carte di credito, risulta più caro comprare ricorrendo alla rateizzazione (pratica – è bene ricordarlo – diffusissima in Brasile, molto più che in Italia).
In tal modo il SELIC disincentiva il consumo, riducendo la vendita di merci e servizi. Imprese e consumatori sotto questo aspetto risultano dunque pregiudicati.
Il SELIC e le sue ripercussioni sulla “poupança”
Ritorniamo alla nostra “poupança”, che è quella che maggiormente preme al nostro lettore, e vediamone le interazioni con il tasso SELIC.
Ora dal 2012 esiste una legge in base alla quale – se la meta annuale del SELIC fosse superiore all’8,5% anche per la “nova poupança” continuerebbe a calcolarsi il rendimento della “poupança antiga”, secondo i criteri che abbiamo descritto sopra, un rendimento cioè pari allo 0,5% mensile aumentato della TR (tasso d’interesse di riferimento istituito dal governo brasiliano e calcolato giornalmente dalla Banca Centrale).
Se invece la meta annuale del SELIC fosse uguale o inferiore all’8,5% la legge del 2012 applica un criterio di calcolo diverso. In tal caso infatti il rendimento equivarrebbe al 70% del valore stabilito come meta annuale per il tasso SELIC di riferimento del mese, accresciuto del TR (tasso d’interesse di riferimento istituito dal governo brasiliano e calcolato giornalmente dalla Banca Centrale).
Ecco una simulazione approssimativa ma abbastanza realistica, calcolata con l’ausilio di alcune fonti come le riviste Infomoney e R7 Notícias:
Regime applicato (su base annuale) |
SELIC |
Rendimento (senza TR) |
Rendimento con TR (approssimativo) |
6% + TR |
11% |
6% |
6,8% |
6% + TR |
10,5% |
6% |
6,6% |
6% + TR |
9,5% |
6% |
6,3% |
70% del SELIC + TR |
8,5% |
5,95% |
6,2% |
70% del SELIC + TR |
7,5% |
5,25% |
5,2% |
70% del SELIC + TR |
6,5% |
4,55% |
4,5% |
E' da tempo che il SELIC si trova a una percentuale superiore alla soglia spartiacque dell’ 8,5% (attualmente è posizionato intorno all’ 11%).
Ne deriva che per calcolare la redditività sia della “poupança antiga” che della “nova poupança” attualmente il SELIC è irrilevante dovendosi applicare la regola della remunerazione fissa mensile dello 0,5% (6% annuale) accresciuta del TR (che mediamente risulta dello 0,03% al mese).
Più in generale: quando il SELIC supera la soglia dell’8,5%, esso diventa irrilevante ai fini del calcolo degli interessi della “poupança” e il rendimento non cresce più in modo proporzionale ma resta invariabilmente fisso allo 0,5% mensile accresciuto del TR, indipendentemente dal valore del SELIC.
In termini pratici: quando il SELIC scende al di sotto dell l’8,5% l’investitore che abbia scelto la “poupança” vede progressivamente e proporzionalmente diminuire il proprio rendimento. Quando invece supera la soglia dell’8,5%, non ne trae alcun beneficio.
Il lettore curioso si chiederà: ma allora quando la Banca Centrale dispone un SELIC superiore all’8,5%, esistono altre forme d’investimento che crescono al crescere del SELIC, risultando di conseguenza più redditizie della “poupança”?
La risposta – come nelle migliori storie di suspance (finanziaria in questo caso) – sarà argomento del prossimo numero.
*Fabio Moro è consulente e fondatore della BSO Brasil, società di marketing e assistenza allo sviluppo commerciale a supporto di imprese italiane che investono in Brasile (info@bsobrasil.com.br)