APRIRE UNA COMMERCIALE DI IMPORTAZIONE
IN BRASILE: VADEMECUM PRATICO
 
L'esigenza di un coinvolgimento commerciale più profondo col Paese. Localizzazione, struttura della sede, attenzione per le risorse umane, esigenze legli, ottenimento della licenza di importazione tra gli aspetti da esaminare.
 
di Fabio Moro*
 
 

Caro lettore,

operando sui mercati esteri forse avrai sentito l’esigenza di fare un passo ulteriore rispetto alla semplice relazione commerciale basata su puri ordini a clienti o distributori, ritenendo opportuno un coinvolgimento più profondo.

In altri termini: a volte nasce l’esigenza di aprire una commerciale in un determinato Paese, specialmente se ritenuto strategico, da utilizzare come base per importare la tua merce e dunque rivenderla sul mercato locale.

Le ragioni che sottostanno a tale esigenza possono essere le più variegate. Può trattarsi della volontà di tagliare i costi di intermediazione (distributori, trader, importatori e rivenditori, etc…) che derivano da un’esportazione diretta. O più semplicemente si tratta dell’intenzione di avere una base commerciale autonoma. O l’assistenza tecnica in loco è ritenuta fondamentale e quindi – oltre a fornire questo servizio – risulta opportuno anche munirsi di una struttura commerciale di importazione. O ancora: strutturarsi ad esempio a San Paolo come base per fornire l’intero continente sudamericano.

Qualunque sia la ragione che ti spinge ad aprire una società di importazione, diamo già per scontato che tu abbia già ralizzato le tue ricerche di mercato nonché effettuato i tuoi calcoli di convenienza economica nell’apertura di una struttura sul territorio.

Ma in Brasile come funziona? Vediamone insieme, senza nessuna pretesa esaustiva, alcuni aspetti.

 

Localizzazione

La localizzazione del punto commerciale è una decisione fondamentale, per essere innanzitutto vicino a clienti e fornitori. Alcune città brasiliane destinano anche quartieri, poli o distretti all’installazione di imprese dello stesso settore.

In Brasile esistono peraltro città con porti marittimi, fluviali, zone franche. L’installazione di un’impresa in questi luoghi può facilitare la logistica di trasporto di materiali, sdoganamento e imbarco di prodotti.

Nella scelta del luogo, oltre a  prestare attenzione a una serie di aspetti di facile intuizione (disponibilità di luce, acqua, telefono, internet, facilità di accesso, presenza di parcheggi, sicurezza, etc...), occorre anche porsi alcune domande precise, del tipo: l’immobile è in regola con le norme degli organi pubblici municipali? La pianta dell’immobile è approvata dalla Prefettura? Ci sono state opere posteriori che hanno aumentato, modificato o diminuito l’area originaria? Le attività che saranno svolte rispetteranno il Piano Urbanistico del Municipio? La legislazione permette l’installazione di insegne di segnalizzazione?

 

Struttura

Una stanza di 50 m² è sufficiente per sistemare mobili e attrezzature e ricevere i clienti, garantendo anche una certa flessibilità per un eventuale successivo ampiamento ove gli affari crescessero. Una simile superificie (di 50 m²) è una misura standard in Brasile.

 

Risorse umane

Il fattore umano è molto importante in un’impresa di importazione, come in ogni altra impresa del resto. I professionisti che saranno inseriti nella struttura dovranno avere conoscenze di spedizioni e procedimenti doganali, oltre a essere aggiornati  con le pratiche di acquisto di assicurazioni, trasporto e contratti di cambio. Fluenza in inglese e spagnolo è un plus importante, specialmente ove in parallelo all’attività di importazione venisse esercitata anche quella di esportazione. Inutile aggiungere che – dal punto di vista umano – dovrà trattarsi di persone di fiducia, in grado di mantenere gli impegni, al fine di rispettare i termini e creare buone e continuative relazioni con clienti, fornitori e partner commerciali.

La contrattazione di risorse umane presuppone una particolare attenzione anche alla normativa contenuta della Convenzione Collettiva del Sindacato dei Lavoratori.

 

Esigenze legali

Per registrare un’impresa, le prime persone cui dovrai  rivolgerti saranno dei professionisti  competenti in grado di elaborare l’atto costitutivo dell’impresa nel quale dovrai nominare un amministratore nonché le procure da conferire al procuratore.

Dovrai scegliere amministratore e procuratore tra persone di tua fiducia, trattandosi di persone preposte ad apporre le firme su tutti gli atti.

Parimenti dovranno aiutarti nella scelta della forma giuridica più appropriata, al fine tra l’altro di compilare i (delicati) formulari richiesti dagli organi pubblici preposti a ricevere l’iscrizione delle persone giuridiche.

L’interfacciarsi nel modo più appropriato con gli organi responsabili per le iscrizioni è infatti fondamentale.

Innanzitutto dovrai registrare il tuo contratto sociale presso la Junta Comercial (una sorta di nostrano Registro delle Imprese).

Poi dovrai effettuare una serie di dichiarazioni di carattere fiscale presso la Secretaria della Receita Federal (una sorta di Agenzia delle Entrate) e la Secretaria Statale della Fazenda (corrispondente al Ministro delle Finanze) e quindi rivolgerti alla Prefettura del Municipio dove hai decido di stabilire la sede per ottenere il c.d. “alvará de funcionamento”.

Sarà coinvolta anche l’Entità Sindacale Patronale di riferimento, per essere ivi inquadrata la tua impresa neocostituita.

E’ importante inoltre confrontarsi con la Prefettura anche al fine di ottenere se del caso la licenza sanitaria, eventualmente adeguando le installazioni secondo quanto disposto dal Codice Sanitario.

Inoltre le imprese che forniscono prodotti e servizi destinati al mercato del consumo devono osservare le regole di protezione al consumatore, stabilite dal Codice di Difesa del Consumatore (CDC), che regola il consumo sull’intero territorio brasiliano, nell’intento di equilibrare la relazione tra consumatori e fornitori.

Se poi l’impresa che hai costituito in Brasile volessi utilizzarla anche anche per esportare oltre che per importare, dovrai iscriverti in un apposito Registro.

Ovviamente dovrai anche preoccuparti di aprire un conto corrente per ricevere ed effettuare tutti i pagamenti necessari. Una volta aperto il conto – procedimento non sempre agevole, considerando certe “ingessature” di alcune banche locali – potrai ricevere il capitale sociale dall’estero il cui ammontare avrai preventivamente deciso ed indicato nel contratto sociale. A tal fine dovrai registrare le operazioni presso la Banca Centrale seguendo un apposito procedimento burocratico.

 

Licenza di importazione

Per poter procedere poi operativamente con importazioni ed esportazioni occorrerà ottenere la licenza di importazione, ossia il RADAR, acronimo di “Ambiente de Registro e Rastreamento de Atuação do Intervenientes Aduaneiros” (Ambiente di registrazione e tracciamento delle attività degli spedizionieri doganali) presso la Receita Federal.

Una volta ottenuto questa licenza, la tua commerciale brasiliana sarà finalmente pronta ad importare.

E bons negócios!

 
Fabio Moro è fondatore e titolare della BSO Brasi (info@bsobrasil.com.br)